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Caporetto Lazio. La supercoppa ad una Juve perfetta.

21.08.2013 18:38

La Juventus del precampionato è stata un’illusione estiva. La squadra vera di Conte eccola qui, in Supercoppa, all'Olimpico contro la Lazio, appena il risultato conta. Pronta a sbranare l’avversario appena questi commette il minimo errore. Capita a inizio ripresa quando la difesa laziale commette una serie di leggerezze lasciando prima un contropiede con la squadra troppo scoperta su un angolo a proprio favore. Poi subendo uno sfondamento centrale infine presa a pallate, con Marchetti che prova a metterci una pezza, fino al tocco decisivo del 4-0 finale di Tevez. Da sottolineare che il contropiede lanciato da Pirlo è perfezionato da Lichtsteiner che nella posizione di centravanti trova puntuale Chellini, fino a qualche secondo prima a saltare nella propria area. Ed è ancora lo svizzero, un ex, a sfondare centralmente su delizioso tacco di Vucinic. Lazio bocciata nella sua maggiore forza finora riconosciuta: la solidità difensiva. Nonostante l’infortunio di Marchisio, questa Juve mostra un Pogba sempre più maturo e decisivo e una squadra senza sbavature. E soprattutto una forza di gruppo granitica, con tutti a correre e aiutarsi anche quando i passaggi sono imprecisi. Persino Tevez si è sacrificato. Squadre annunciate, con l’eccezione di Cavanda che prende il posto di Konko indisponibile all’ultimo momento. Ma la svolta, casuale, arriva dopo meno di 20’. In un contrasto di gioco duro, ma corretto, con Radu a centrocampo, Marchisio subisce una distorsione al ginocchio e deve uscire. Conte impreca, ma non ha molto tempo per farlo, perché al secondo pallone toccato il francese Pogba segna. Comincia tutto da un calcio piazzato: dai 25 metri si aspetta Pirlo, che invece lancia lo schema. Rasoterra per Lichtsteiner che da destra crossa basso, la difesa laziale respinge corto e Pogba è abile e lesto a girarsi di sinistro e battere Marchetti. La Lazio dopo lo svantaggio riesce a sfondare una volta con Candreva a destra, ma il suo cross teso trova in ritardo gli attaccanti. Poco dopo la mezz’ora, Radu scaglia un gran sinistro diretto all'incrocio, Buffon vola e sventa la minaccia. Nei primi terribili undici minuti della ripresa la Lazio esce dal campo. Difesa in bambola, centrali che non chiudono, riflessi lenti e la Juve azzanna senza pietà con una forza di gruppo, visto che le terze linee sono protagoniste anche in fase offensiva. La micidiale tripletta che chiude il conto fa diventare passerella l’ultima mezz’ora abbondante. Petkovic prova a ridare fiducia ai suoi e inserisce Floccari, Ederson e Onazi, ma cambia poco, piuttosto è la Juve che non infierisce e concede qualcosina. Ma quando Klose riesce a involarsi verso Buffon, questi decide con la sua classe che il tedesco ai bianconeri non deve proprio segnare. La Juve puo' cosi' festeggiare l' ennesimo trofeo di questa incredibile era Conte.

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